(corso Master terzo livello, Camera Oscura 2011-2012 - Scuola Romana di Fotografia)
Capitolo 1
“Non c’è spettacolo più triste di un bambino cattivo” cominciò “e specialmente di una bambina cattiva. Lo sai dove vanno i bambini cattivi quando muoiono?”
“Vanno all’inferno” fu la mia risposta pronta e ortodossa.
“E sai dirmi che cos’è l’inferno?”
“Un pozzo pieno di fuoco.”
“E ti piacerebbe precipitare in quel pozzo e bruciare per sempre?”
“No, Signore.”
“Che cosa devi fare per evitarlo?”
Riflettei un istante; e quando risposi, la mia risposta era più che discutibile: “Devo conservarmi in buona salute e non morire”.
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# 01, 2012 dalla serie 'Jane' stampa lith alla gelatina ai sali d’argento su carta baritata Kentmere a tono caldo 13x23 cm
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Capitolo 2
“Vi dico che devo andare!” Ribattei quasi con furia. “Credete che potrei rimanere e non essere più nulla per voi? Credete che possa sopportare di vedermi strappato di bocca il mio pezzo di pane, di veder gettato via dalla coppa il sorso d’acqua che mi è necessario per vivere? Credete, perché sono povera, oscura, brutta e piccola, che io sia senza anima e senza cuore? Vi sbagliate! Ho un’anima come voi, e un cuore forse più grande del vostro!”
“State ferma, Jane, non dibattetevi come un povero uccello terrorizzato che, nella sua disperazione, non fa che strapparsi le piume”
“Non sono un uccello; e non c’è rete che possa intrappolarmi: sono una creatura libera."
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Capitolo 3
"Convocata al tribunale di me stessa, quando la Ragione si fece avanti e rese con la calma abituale una testimonianza chiara e senza fronzoli, dimostrando come io avessi respinto il reale e divorato avidamente l'ideale; io pronunciai questa sentenza: "Tu" mi dissi " tu cara al signor Rochester? Tu dotata della capacità di piacergli? Tu importante per lui in qualsiasi modo? Andiamo! La tua stoltezza mi disgusta. Apri quegli occhi annebbiati e guarda la tua maledetta stupidità! Non giova a nessuna donna essere lusingata da un suo superiore che non può avere nessuna intenzione di sposarla; e per tutte le donne è follia lasciare che in loro si accenda un amore segreto che, se non ricambiato e sconosciuto, divora la vita di cui si nutre; se scoperto e ricambiato, come un fuoco fatuo conduce in terre paludose da cui non è possibile liberarsi."
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# 07, 2012 dalla serie 'Jane' stampa lith alla gelatina ai sali d’argento su carta baritata Kentmere a tono caldo 13x23 cm
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# 08, 2012 dalla serie 'Jane' stampa lith alla gelatina ai sali d’argento su carta baritata Kentmere a tono caldo 13x23 cm
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# 09, 2012 dalla serie 'Jane' stampa lith alla gelatina ai sali d’argento su carta baritata Kentmere a tono caldo 13x23 cm
Capitolo 4
Ero letteralmente (come spesso diceva) la pupilla dei suoi occhi. Vedeva la natura, vedeva i libri attraverso me; e io non mi stancavo mai di vedere per lui, e di esprimere a parole l’effetto dei campi, degli alberi, delle città, dei fiumi, delle nuvole, del sole, del panorama davanti a noi, del tempo attorno a noi; e fargli ascoltare con le parole quello che la luce non poteva più imprimergli negli occhi.
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# 10, 2012 dalla serie 'Jane' stampa lith alla gelatina ai sali d’argento su carta baritata Kentmere a tono caldo 13x13 cm
Una serie di casi fortuiti. Un viaggio in Umbria, la prima pellicola sulla holga mandata avanti male, la sperimentazione di un tipo di sviluppo per la stampa; e poi vederci dentro quel libro che feci mio da ragazzina, "Jane Eyre" di Charlotte Bronte. L'orfana Jane, dopo anni di stenti e di solitudini tra la casa di sua zia Reed e l'orfanotrofio di Lowood, diventa istitutrice per la bambina del signor Rochester. Il cinico padrone finisce per innamorarsi di lei ma quando si sta per celebrare il matrimonio, una scoperta viene a sconvolgere la vita della fanciulla, quasi a dimostrare che Jane non può essere felice, non può avere l'amore, non può sfuggire al suo destino: la moglie di Rochester, creduta morta, è ancora in vita, prigioniera della pazzia.
Stampe lith alla gelatina ai sali d’argento su carta baritata Kentmere